Imparare essere giovane è un lungo tirocinio. In esso abbiamo già trascorso abbondantemente gli ‘anta’ e pensiamo di non esserci ancora arrivati. Forse non vi eravamo portati, oppure eravamo troppo esigenti. Ma le tappe di questo tirocinio sono probabilmente l’unica cosa di una vita che meriti di essere detta tale, per aiutare gli altri ad economizzare del tempo in questa impresa. Essere giovane è avere un’anima, cioè non soltanto dei ricordi e un destino, ma un avvenire vero, che non assomigli né al passato né al presente, che sia una vera creazione.
Quanto di giovane imperizia v’è nel gestire un’emergenza sanitaria che tutti noi stiamo vivendo? Tanta. In ogni settore si riscontra approssimazione, paura, fobia, incertezza di assumersi responsabilità. Mancanza di coraggio associato nell’essere avveduti, razionali e irrazionali contestuali. Direte voi, qualità introvabili?
E’ chiaro che l’istinto è la conoscenza innata di un atto da compiere; l’intelligenza è la conoscenza innata delle possibilità di azione. Non c’è frase più interessante di questa nel dire che in tutti gli ambiti siracusani, ai responsabili, manca un sano istinto.
Vedete, è difficile trovare spunti nuovi per un nuovo editoriale, il nostro campo è ristretto nell’ambito locale e in quanto tale siamo, volente o nolente, a parlare del solito personaggio, pro tempore, seduto nella comoda sedia del Vermexio ad aspettare che trascorrono i mesi per riscuote i quibus rebus, ma badate anche i suoi commensali di giunta non sono meno.
Peones senza stimoli.
La dirigenza sanitaria di Siracusa ha dimostrato di essere inefficiente e per tale motivo, quindi, ancor di più l’intervento del sindaco avrebbe dovuto essere ancora più pronto e stringente.
Lo scorso 31 marzo avevamo scritto che in tutta questa vicenda sanitaria ci doveva essere un soggetto con l’istinto innato…
Lo scorso 31 marzo avevamo scritto che il sindaco è la prima autorità sanitaria locale. Ai sensi dell‘art. 32 della legge n. 833/1978 e dell‘art. 117 del D. Lgs. n. 112/1998, poteva emanare ordinanze contingibili e urgenti, con efficacia sul territorio comunale, in ogni ambito, in caso di emergenze sanitarie e di igiene pubblica. Finora peraltro di tutto ciò il sindaco di Siracusa Francesco Italia non si è occupato.
Allora, nella qualità di prima autorità sanitaria della città, ha pensato solo, nell’emergenza Coronavirus, di gestire quel poco di ordinario che il suo istinto e/o dispositivo gli ha indicato. E’ sotto gli occhi di tutti.
Qualcuno avrà detto, basta scrivere del sindaco. Bene, la prossima volta scriveremo dell’uscire comunale di organizzare una sommossa per rimuovere il primo cittadino. Vuoi vedere che Italia questa notte non dormirà per timore di qualche rappresaglia? Chiamerà all’ordine il comandante Miccoli per raddoppiare i turni a Palazzo Vermexio nel contempo convocherà gli stati maggiori dei suoi peones e dirigenti nullafacenti per studiare un piano antisommossa armati di fionde e freccette.
Ma non siate ridicoli.
I sindacati lanciano strali contro la dirigenza dell’Asp rea di non sapere organizzare gli ospedali per fronteggiare l’epidemia virus che fino a questo momento abbiamo perso la conta di quanti medici e infermieri contagiati neanche tutti gli ospedali di Catania messi insieme. Siamo al delirio del panico: chiudete il pronto soccorso! Qualcuno dei sindacati ha gridato. Intanto i siracusani sono costretti a vagabondare presso altri presidi per chi soffre di patologie cardiologiche per finire poi all’Umberto I con enorme perdita di tempo e di vite. La fobia di non recarsi all’Umberto I. Ciò non fa bene.
Non mancano i criticoni e sapientoni di turno per sparare a zero contro tutto e tutti, presi così dalla disperazione.
I sindaci del comprensorio a difesa del loro territorio a presidiare la collettività sfuggente e disubbidiente sorpresa dalle forze dell’ordine a passeggio o in qualche locale aperto violando le disposizioni. Siamo al delirio, all’incoscienza e all’ignoranza. Diciamolo chiaramente, da noi fortunatamente il fenomeno è contenuto nonostante l’incoscienza di diversi focolai: Cardiologia (rientrato) Soprintendenza ai BBCC; Pronto soccorso, Reparto Oncologia e il recidivo Pronto soccorso il cui fronte è aperto. Non dimentichiamo per la cronaca l’immediato intervento dell’Asp con l’esecuzione del tampone a tutto il personale sanitario e sanificazione dei locali.
E’ stato scongiurato il pericolo di focolaio a Palazzo Vermexio, quando il sindaco aprì la Sala Verde per le tesi di laurea a distanza, che qualora qualche persona fosse stata asintomatica, potevamo raggiungere il picco come Catania, con il suicidio collettivo tutti al mare con la fune legata al collo per contagiare poi i pesci? Forse al rogo in aperta campagna con il primo cittadino in testa per aver aperto incoscientemente il portone del Vermexio a presunte persone affette subdolamente al virus. A tal proposito suggeriremmo di rifare immediatamente la sanificazione di tutti gli uffici comunali.
Per fortuna pericolo scongiurato. Conclusione, in tutta questa cattiva storia dell’emergenza, di gente impreparata che occupa posizione di rilievo negli enti, ad essere vigile indiscutibilmente è stata Confindustria Siracusa con tutte le categorie anticipatori dei tempi nell’emergenza, attesa la gravità, il comitato di presidenza e il consiglio generale si riunivano d’urgenza lo scorso 25 febbraio, realizzando subito una «Task force» e donando successivamente con le aziende del polo industriale Erg Power, Isab-Lukoil, Sasol Italy, Sonatrach Raffineria Italiana, negli ospedali della provincia di Siracusa, la fornitura di apparecchiature in emergenza per il trattamento intensivo dei malati Covid-19: 12 Monitor Multiparametrici e 3 Centrali di monitoraggio, attrezzature che consentiranno l’attivazione di 12 posti letto per Covid Critici. Anche altre associazioni hanno seguito e fatto donazioni.
La prefettura di Siracusa prontamente con il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica per affrontare le criticità emerse nel corso della prima fase dell’emergenza coronavirus, anche alla luce dei recenti fatti di cronaca e della nota diffusa alla stampa da parte delle organizzazioni sindacali.
Il sindaco non ha ancora capito nulla dell’emergenza Coronavirus che doveva essere lui a prendere le redini mano, forse una cosa molto più grande di lui, roba di persone, come abbiamo detto, con l’istinto è la conoscenza innata di un atto da compiere; l’intelligenza è la conoscenza innata delle possibilità di azione.
Dalla serie ce chi l’ha e chi non ce l’ha.
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