Trasferito al Cardarelli di Napoli dove nonostante le cure moriva il 30 Maggio

Siracusa. Ricordo di Nicola De Simone a 40 anni dalla sua scomparsa

di Redazione

Sembra ieri e sono passati invece quarant’anni dalla tragica scomparsa di un giovane, giudicato da tutti un giocatore modello per serietà, generosità e professionalità e per questo capace di farsi voler bene dalla tifoseria locale. Nativo di Castelammare di Stabia, Nicola De Simone, non si era fatto pregare per firmare quell’anno per il Siracusa, riuscendo in breve a conquistare la fiducia dei dirigenti, del pubblico, del tecnico e dei compagni di squadra. Rimasto legato alla sua terra, non disdegnava di fare, quelle volte che poteva, un salto a casa.

E anche per quella trasferta aveva chiesto e ottenuto di far ritorno con mezzi propri, anziché con i compagni, pur di trattenersi qualche giorno con i su i cari a due passi dall’oratorio ove aveva tirato i primi calci. Il Comunale di Palma Campania era nel 1969 un campetto in terra battuta, con qualche avvallamento di troppo. In prossimità del quarto d’ora del pro tempo dalla bandierina del calcio d’angolo arrivò in area del Siracusa uno spiovente sul quale si proiettarono il locale Pedone e il nostro De Simone, con quest’ultimo che, colpito da un calcio alla tempia, ebbe la peggio.

Lo scontro apparve subito così devastante per il difensore aretuseo che dopo una breve sosta nel locale nosocomio fu trasferito al Cardarelli di Napoli dove nonostante le cure moriva il 30 Maggio. Oltre cinquemila le persone che parteciparono ai funerali a Castellammare con una nutrita partecipazione aretusea. L’incontro fra le due tifoserie sfociò nel gemellaggio che persiste ancora, e nella modifica del nome, per il momento solo verbale per motivi burocratici, del vecchio Vittorio Emanuele III in Nicola De Simone, nome con cui è ormai, conosciuto. Nel 40° triste anniversario della sua scomparsa il nostro giornale si associa al dolore dei familiari, della società e a quello di tutti coloro che ebbero la fortuna di conoscerlo e di volergli bene.

La redazione sportiva di Libertà e Video66

31 Maggio 2019 | 20:50
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