Siracusa. Rinforzo nelle carceri, Delmastro e Cannata di FdI: «Da piano mobilità, 69 poliziotti nella provincia aretusea»

di Redazione

Un intervento fondamentale, alla base di una strategia più ampia di potenziamento del sistema penitenziario. Il sottosegretario Delmastro e il parlamentare Cannata (FdI): «Una svolta per la sicurezza degli istituti»

Parte oggi il nuovo e atteso piano nazionale di mobilità del personale della Polizia Penitenziaria, un intervento che coinvolge complessivamente 2.627 unità e che rappresenta uno dei passaggi più consistenti degli ultimi anni nel riassetto degli organici. Nel dettaglio, per la provincia di Siracusa è previsto l’arrivo di 69 agenti che saranno destinati agli istituti penitenziari del capoluogo e di Augusta, strutture considerate strategiche e spesso al centro delle criticità legate al sovraffollamento e alla gestione quotidiana della sicurezza interna.

Il Sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro delle Vedove ha sottolineato l’importanza del provvedimento, ricordando come questi nuovi arrivi si sommino ai giovani agenti formati nel 185° Corso e assegnati a ottobre. «Con questa nuova mobilità – ha spiegato – gli istituti del territorio beneficiano complessivamente di un incremento di 63 unità nella pianta organica. Un risultato significativo che consentirà di alleggerire il carico operativo del personale già in servizio e di garantire maggiore efficienza e presenza nei reparti».

In foto: il deputato Luca Cannata, vicepresidente della Commissione Bilancio alla Camera

Sulla stessa linea il parlamentare siracusano di Fratelli d’Italia Luca Cannata, che ha rimarcato il valore concreto dell’intervento per chi, ogni giorno, opera in un contesto complesso come quello carcerario.

«L’arrivo di queste ulteriori unità rappresenta una vera boccata d’ossigeno per gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria – ha dichiarato Cannata – professionisti che affrontano quotidianamente situazioni difficili e spesso sottovalutate. Continueremo, insieme al Sottosegretario Delmastro e al Governo Meloni, a lavorare per rafforzare le strutture del territorio e garantire condizioni più adeguate sia per il personale sia per i detenuti».

Il piano di mobilità, dunque, non è solo un semplice trasferimento di personale, ma un tassello di una strategia più ampia di potenziamento del sistema penitenziario, che mira a migliorare la qualità del lavoro degli operatori e la gestione degli istituti, soprattutto nelle realtà dove l’esigenza di organico è più pressante.

15 Novembre 2025 | 12:12
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