Catania. Servizio idrico integrato, Adorno (M5S Ars): «Dubbi su trasparenza e rispetto delle norme nazionali ed europee»

di Redazione

Secondo quanto riportato nell’interrogazione, il piano prevede incrementi tariffari sproporzionati, con aumenti immediati fino al 400%

La deputata regionale del Movimento Cinque Stelle, Lidia Adorno, ha presentato un’interrogazione all’Assemblea Regionale Siciliana per chiedere chiarimenti urgenti in merito a possibili violazioni dei principi di concorrenza e di trasparenza tariffaria relative alla gestione del servizio idrico integrato nell’ATI di Catania.

L’atto, a sua prima firma, è indirizzato al Presidente della Regione e all’Assessore all’Energia e ai Servizi di pubblica utilità, e richiama il lungo contenzioso che interessa la provincia catanese sull’affidamento del servizio idrico. Nel 2023, infatti, è stato siglato un accordo tra ATI Catania e Servizi Idrici Etnei (SIE) con cui è stata decisa la gestione in convenzione del servizio per 29 anni, con un piano di lavori da oltre 2 miliardi di euro, di cui almeno la metà in gestione diretta.

Secondo quanto riportato nell’interrogazione, il piano – che potrebbe essere approvato entro la fine dell’anno – prevede incrementi tariffari sproporzionati, con aumenti immediati fino al 400% e un ulteriore +10% annuo per cinque anni. Tra le criticità evidenziate figurano costi non dettagliati e non pertinenti, riconoscimenti di conguagli pregressi non giustificati, investimenti ritenuti abnormi e non sostenibili, criteri inadeguati per la contabilizzazione delle morosità e scarsa trasparenza sulle spese operative e in conto capitale.

“Questo modus operandi – ha dichiara la deputata catanese del Movimento Cinque Stelle – appare in contrasto con i principi di proporzionalità, gradualità e trasparenza previsti dalle norme europee e nazionali. Tariffe così elevate e non giustificate rischiano di gravare ingiustamente su famiglie e imprese, minando la sostenibilità economico-finanziaria del sistema idrico catanese”.

L’interrogazione ricorda anche che, a seguito di un ricorso dell’ANCE, il TAR Catania ha già censurato il percorso seguito per possibili violazioni dei principi di concorrenza e per l’assenza di un valido piano d’ambito 2024-2027.

Lidia Adorno chiede quindi al Governo regionale se sia a conoscenza della situazione e come ne valuti la conformità alla legislazione nazionale ed europea su concessioni e appalti e alle direttive acque, e se intenda attivarsi per promuovere verifiche di legittimità e trasparenza tariffaria, a tutela degli utenti e per assicurare la salvaguardia dei finanziamenti PNRR destinati al comparto idrico catanese.

10 Novembre 2025 | 10:31
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