Siracusa. Calcio, Turati all’ultima chance: contro il Latina è già una finale

di Redazione

Squadra ultima in classifica, tifosi esasperati. Gli azzurri fanalino di coda: serve una svolta immediata per salvare la stagione e la panchina del tecnico

Siracusa trattiene il fiato. La partita di domani pomeriggio contro il Latina (calcio d’inizio alle 14.30) sarà molto più di una semplice giornata di campionato: è una sfida che vale la stagione, forse anche il futuro dell’allenatore Filippo Turati. Gli azzurri sono all’ultimo posto in classifica, con appena quattro punti di distacco dal gruppo delle penultime, e la sensazione diffusa è che un altro passo falso possa segnare la parola fine sull’esperienza del tecnico sulla panchina siracusana.

L’ambiente è carico di tensione. Dopo un avvio promettente, il Siracusa si è progressivamente smarrito: errori difensivi, poca lucidità in attacco e una fragilità mentale che ha spesso trasformato i vantaggi iniziali in sconfitte cocenti. La tifoseria, molto legata ai colori azzurri, non nasconde il proprio malumore: i fischi nelle ultime uscite al “De Simone” sono stati un segnale forte, e sui social la pazienza sembra ormai esaurita.

Il presidente Ricci, fino a oggi, ha scelto la strada della continuità, confermando Turati anche nei momenti più complicati. Ma i risultati non sono arrivati e la società, pur mantenendo un profilo basso, starebbe già valutando alternative nel caso in cui la gara con il Latina non portasse almeno un segnale di ripresa. Diversi i nomi che circolano, da allenatori esperti in salvezze disperate a giovani tecnici pronti a rilanciare un gruppo apparso sfiduciato.

Sul piano tattico, Turati punta a ritrovare equilibrio: si va verso un modulo più coperto, con una difesa a tre e maggiore densità a centrocampo, per evitare le amnesie che hanno compromesso tante partite. L’obiettivo è semplice ma vitale: fermare l’emorragia di sconfitte e ridare fiducia a una squadra che, nonostante la classifica, ha dimostrato a tratti di poter competere.

Domani, però, non basterà giocare bene. Servirà cattiveria agonistica, concretezza e, soprattutto, una vittoria che riporti un po’ di serenità in una piazza che non merita l’ultimo posto. La città crede ancora nella salvezza, ma ora vuole i fatti: il “De Simone” sarà una bolgia, perché Siracusa non si arrende — ma pretende una reazione immediata, dentro e fuori dal campo.

08 Novembre 2025 | 17:53
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