Siracusa. Sindaco Italia, la città non è tua: smettila di raccontare frottole

di Redazione

Da dodici anni sulle spalle dei siracusani: il sindaco che vive di chiacchiere. Tra Pil, turismo immaginario e parcheggi abusivi, la verità è un’altra: la città è ferma, e chi la governa vive di slogan

C’è un limite tra la narrazione e la menzogna, e a Siracusa quel limite è stato superato da tempo. Quando il sindaco parla di “città che vola a +44% di Pil” e di “successi senza precedenti”, omette volutamente di dire che quel Pil non è frutto delle sue scelte, ma della ripresa industriale, delle esportazioni energetiche e del lavoro delle imprese. Nulla a che vedere con le politiche di un’amministrazione che da anni vive di rendita e slogan.

Si prende meriti non suoi, come se bastasse l’autocompiacimento per trasformare i problemi in risultati.

Mentre si vanta di attrarre turisti, la realtà è che non ha realizzato una sola iniziativa capace di portare flussi nuovi in città. Nessun evento strutturato, nessun piano turistico serio, nessuna visione. I numeri – quelli veri – raccontano di un turismo che si regge sulla bellezza ereditata, non su strategie costruite. Tutto ciò che esiste a Siracusa – dal teatro antico al mare di Ortigia – è frutto della storia, non del sindaco.

E mentre sventola il vessillo della “mobilità sostenibile” (Siracusa negli ultimi posti nella classifica nazinale), la città è diventata un labirinto di cantieri infiniti e parcheggi chiusi o improvvisati. Basti citare il caso del parcheggio di via Damone, chiuso perché abusivo e non previsto dal Piano Regolatore: un esempio da manuale di come si gestisce la città con leggerezza, tra autorizzazioni dubbie e silenzi imbarazzanti. Come imbarazzante è la giustizia che non ha ancora punito nessuno, e questo pesa come un macigno sulla credibilità dell’intero sistema siracusano.

Dodici anni di governo, dodici anni mantenuti dai cittadini, eppure la città è più sporca, più disordinata, più sfiduciata di prima. Il sindaco fantasma appare solo per raccontare una realtà parallela, una Siracusa immaginaria fatta di traguardi che non esistono e di cifre sbandierate come trofei. Intanto, la vita reale scorre tra buche, degrado e una burocrazia che affoga ogni idea.

L’unico vero successo è aver trasformato l’ordinaria amministrazione in propaganda permanente. Ma la città non si governa con i post, né con le interviste compiacenti. Si governa con visione, coraggio e verità — tre parole che in dodici anni, qui, non si sono mai viste.

07 Novembre 2025 | 08:08
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