Catania. La vendemmia 2025 sull’Etna, nel racconto di Palmento Costanzo

di Redazione

A beneficiare in particolare modo di un 2025 così ben calibrato è stato il Carricante

“Quella del 2025, sull’Etna, sarà ricordata come un’annata molto positiva, tra le migliori degli ultimi decenni”: esordisce così Serena Costanzo, agronoma ed enologa di Palmento Costanzo, quando inizia a raccontare i trend della vendemmia da poco conclusa nei diversi vigneti di proprietà, tra cui quello a Passopisciaro, quartier generale della cantina.

“Le stagioni si sono succedute in maniera equilibrata: il ciclo fenologico delle viti è stato costante, merito di una primavera piovosa ma con temperature nella norma, che ha permesso di affrontare i picchi di caldo dell’estate siciliana senza particolari criticità, grazie alla riserva idrica accumulata. Con un agosto tutto sommato fresco e nonostante le grandinate di inizio settembre, la salute delle uve non è stata compromessa e la qualità degli acini è stata molto alta” prosegue Serena Costanzo.

A beneficiare in particolare modo di un 2025 così ben calibrato è stato il Carricante, la cui resa è stata il 60% superiore rispetto allo scorso anno.

La raccolta (sempre a mano) di questa varietà, fondamentale per la nascita di un vino identitario per Palmento Costanzo come Bianco di Sei (ma anche di cru d’élite come Contrada Cavaliere) è cominciata a inizio ottobre, in linea con le tipiche vendemmie tardive etnee. Un profilo organolettico di grande equilibrio quello fin qui mostrato dal vitigno a bacca bianca, autoctono della Muntagna, che fa ben sperare per la sua futura vinificazione.

Ma anche il Nerello Mascalese (vendemmiato in prima battuta il 29 agosto per la base spumantizzata del Metodo Classico Brut e successivamente a metà ottobre), rispecchia l’andamento dell’annata: gli acini sani e ben maturi promettono di dare vita a vini di grande carattere, intensità e potenziale di longevità, sia per Nero di Sei – prima, storica etichetta prodotta da Palmento Costanzo con la vendemmia del 2011 – che per Contrada Santo Spirito Rosso, che negli anni si è conquistato un ruolo da protagonista tra gli Etna DOC Rossi.

“La vendemmia di quest’anno” spiega Valeria Agosta, fondatrice di Palmento Costanzo “è stata molto soddisfacente: il Nerello Mascalese e il Carricante raccolti presentano grande qualità e siamo convinti che la loro evoluzione futura in cantina ci permetterà di produrre vini indimenticabili. La nostra volontà è di essere sempre ‘Rigorosamente Etna’, interpretando con fedeltà la Muntagna e i suoi continui cambiamenti”.

06 Novembre 2025 | 10:56
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