Il nuovo rapporto del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) per il periodo 2023-2024 conferma un trend preoccupante per la città di Augusta: il consumo di suolo continua a crescere, nonostante gli allarmi lanciati già lo scorso anno dal Comitato “Salvare Augusta”.
Secondo i dati presentati a Roma il 24 ottobre, Augusta ha perso nel solo ultimo anno 56,44 ettari di suolo, una superficie pari a circa 80 campi di calcio da 7.000 metri quadrati ciascuno – più delle tre città metropolitane di Palermo, Catania e Messina messe insieme -. Si tratta di un incremento significativo rispetto ai 35 ettari registrati nel periodo precedente, quando la città era già ai vertici regionali e nazionali per il consumo di territorio.
Il nuovo dato colloca Augusta al terzo posto in Sicilia, dopo Marsala e Carlentini, e al dodicesimo a livello nazionale, subito dietro Roma, che la supera di pochissimo (56,69 ettari). “Avevamo previsto tutto – dichiarano i portavoce di Salvare Augusta –. Un anno fa avevamo stimato che altri 50 ettari sarebbero stati sacrificati sull’altare della speculazione edilizia. Purtroppo, i numeri ci hanno dato ragione”.
“Un disastro ambientale annunciato”
Secondo il Comitato, oltre il 20% del suolo comunale è ormai irreversibilmente consumato e non si registra alcun segnale di inversione di tendenza. Anzi, all’orizzonte si profilano nuovi progetti di lottizzazioni, centri commerciali, impianti di trattamento rifiuti e discariche, senza alcuna compensazione in termini di rinaturalizzazione del territorio, che il report SNPA indica come pari a zero.
Salvare Augusta ricorda di aver denunciato queste criticità al Dipartimento regionale dell’Urbanistica già nel febbraio 2024, chiedendo un intervento ispettivo. Tuttavia, le verifiche disposte non avrebbero ancora prodotto risultati ufficiali, nonostante le rassicurazioni fornite a suo tempo dall’allora dirigente generale dell’assessorato, architetto Calogero Beringheli, che ne aveva annunciato la conclusione entro marzo scorso.
Il caso del supermercato LIDL e l’esposto in Procura
Nel mirino del Comitato c’è anche la realizzazione di un nuovo supermercato LIDL in zona F, un’area classificata come “verde cimiteriale”. Secondo Salvare Augusta, l’opera “sta fagocitando la fascia di rispetto del cimitero” senza il necessario parere dell’Asp né la deliberazione del Consiglio comunale. La vicenda è già stata portata all’attenzione della magistratura con un esposto-denuncia depositato a gennaio 2025.
Le accuse al sindaco e l’appello alla città
Nel comunicato, i vertici del Comitato non risparmiano critiche al sindaco Giuseppe Di Mare, stigmatizzando il suo pensiero di “accusare pretestuosamente di fare campagna elettorale chiunque osi criticare la sua gestione ambientale”. Secondo Salvare Augusta, lo stesso primo cittadino avrebbe “di fatto già avviato la propria campagna per le elezioni del 2026”, lanciando “segnali sconcertanti” come la proposta di abolizione del SIN (Sito di Interesse Nazionale) di Augusta, “che significherebbe rinunciare alle bonifiche a carico dei responsabili dell’inquinamento”.
“Continuare su questa strada – proseguono i vertici del Comitato – è una strategia autodistruttiva che minaccia la vita e il benessere dei cittadini e dell’ecosistema. Nascondere i veleni nel sottosuolo o nel porto è inaccettabile, non solo dal punto di vista ambientale e sanitario, ma anche etico”.
“Non ci candidiamo, ma non taceremo”
Il Comitato tiene infine a chiarire la propria posizione politica: “Salvare Augusta non si candida alle elezioni. Chi dei nostri attivisti sceglierà di farlo lo farà a titolo personale e senza coinvolgere il coordinamento o le associazioni aderenti”.
Infine, l’appello è rivolto a istituzioni, forze politiche e cittadini: “Serve consapevolezza. La perdita di suolo e i suoi effetti, desertificazione e dissesto idrogeologico, sono problemi gravissimi. Tagliare alberi per piantare cemento è una politica barbara che continueremo a contrastare democraticamente e a viso aperto”, concludono dal Comitato.
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