Il senatore Antonio Nicita, Vice Presidente del gruppo PD in Senato, ha presentato una interrogazione parlamentare al Ministro della Difesa sul futuro dell’ex idroscalo “De Filippis” di Siracusa, inserito da Difesa Servizi S.p.A. nell’avviso di finanza di progetto pubblicato a luglio 2024, che prevede la possibile concessione a privati fino a 50 anni di aree oggi appartenenti al demanio militare.
“Parliamo di uno dei luoghi più belli e simbolici del waterfront siracusano, affacciato sul Porto Grande e di fronte a Ortigia – dichiara Nicita – Da decenni l’idroscalo non ha alcuna funzione militare effettiva, essendo in uso all’Aeronautica Militare solo per attività logistiche residuali e per l’alloggio di pochi dipendenti, e la città chiede da anni che quell’area venga restituita alla collettività per finalità pubbliche, culturali e ambientali, anche immaginando scambi con altre aree”.
Nell’interrogazione, il senatore sottolinea come, senza alcuna concertazione con il Comune di Siracusa o la Regione Siciliana, Difesa Servizi appare aver modificato di recente la scheda dell’immobile (n. 27 del Cluster 3 “Idroscali Marina Militare”), reintroducendo la qualifica di bene strategico-militare.
“Una decisione assunta nel silenzio e nell’opacità – prosegue Nicita – in contrasto con i principi di trasparenza amministrativa e leale collaborazione istituzionale. È necessario chiarire chi e perché abbia disposto questa modifica, e con quali atti”.
Nell’interrogazione, Nicita chiede al Ministro di chiarire le motivazioni tecnico-operative che giustificano la permanenza della qualifica militare; sospendere ogni procedura di concessione a privati fino all’esito dei ricorsi al TAR e delle valutazioni ambientali e urbanistiche; riaprire un tavolo tecnico con Comune, Regione e associazioni civiche per definire un progetto condiviso di riqualificazione pubblica e sostenibile dell’area.
“Siracusa merita un percorso trasparente e partecipato, che restituisca alla città un luogo di grande valore paesaggistico e simbolico. Difendere il pubblico non significa bloccare lo sviluppo, ma costruirlo insieme”, conclude Nicita.
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