Il Reparto Carabinieri Biodiversità di Cosenza, nell’ambito delle attività organizzate dal Raggruppamento Carabinieri Biodiversità di Roma presso 37 Ospedali italiani in collaborazione con la FADOI, in occasione della giornata evento del 21 ottobre, “Un albero per la salute”, ha proceduto alla donazione e messa a dimora di n. 3 piante di Quercus ilex presso il Presidio ospedaliero “Gravina e San Pietro” Caltagirone (CT).
L’iniziativa rientra nell’ambito del progetto “Un albero per il futuro” realizzato dai Carabinieri per la Tutela della Biodiversità in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente.
Alla conferenza presso il nosocomio calatino hanno preso parte anche il Comandante della Compagnia Carabinieri di Caltagirone, Capitano Nastassja MAGNO, il presidente di FADOI Sicilia- Roberto Risicato, la direttrice dell’UOC di Medicina dell’Ospedale di Caltagirone dott.ssa Claudia Ferrigno, il direttore generale dell’ASP di Catania dott. Giuseppe Laganga Senzio, il direttore amministrativo e il direttore sanitario dell’Azienda Sanitaria dottor Gianfranco Di Fede e dottoressa Tamara Civello, il direttore amministrativo del Presidio, dottor Giampaolo Runza, il referente della Direzione medica del Presidio dottor Salvatore Bonfante, i direttori dei Dipartimenti aziendali e delle Unità operative del Presidio.
Presenti all’iniziativa, altresì, circa 80 alunni delle classi terze della Scuola primaria “Arcoleo Feltre” di Caltagirone, accompagnati dalla dirigente scolastica e dal corpo docente, cui i militari hanno fatto omaggio di gadget sostenibili appositamente realizzati dalle maestranze operaie del Reparto Carabinieri biodiversità di Cosenza.
Dopo la conferenza, i Carabinieri e alcuni alunni hanno messo a dimora delle piante dotate di un cartellino per la geolocalizzazione, tramite il quale sarà possibile seguirne la crescita su un sito web, monitorando in tempo reale anche il risparmio di anidride carbonica.
L’iniziativa si è conclusa con la benedizione delle piante, dei partecipanti e dell’intera comunità ospedaliera ad opera dell’assistente ospedaliero don Davide Paglia.
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