Siracusa. Sanità allo sbando, bufera sul bambino di 11 anni ricoverato in psichiatria: la denuncia scuote la Regione

di Redazione

Ricoveri impropri, strutture inadeguate e liste d’attesa infinite: scossa profondamente l’opinione pubblica. Carmela Tata, segretaria Regionale della Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, invia missiva formale ai vertici politici all’Ars e ai direttori delle Asp siciliane: "Non basta indignarsi, servono interventi urgenti e strutturali per tutelare i minori fragili"

Un caso emblematico, tragico e inaccettabile: il ricovero in reparto psichiatrico di un bambino di appena 11 anni a Siracusa ha scosso l’opinione pubblica, sollevando interrogativi profondi sulla tenuta del sistema sanitario provinciale e regionale in ambito neuropsichiatrico infantile.

La vicenda ha ormai travalicato i confini regionali, approdando anche alla Camera dei Deputati con l’annuncio di un’interrogazione parlamentare da parte degli onorevoli Luca Cannata e Alfredo Antoniozzi di Fratelli d’Italia.

Nel frattempo, sul fronte regionale, la Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (SINPIA), sezione Sicilia, ha affidato alla sua segretaria regionale Carmela Tata una lettera aperta indirizzata ai vertici della Regione Siciliana, ai rappresentanti dell’Assemblea Regionale Siciliana – tra cui il presidente Renato Schifani, l’assessore alla Salute Daniela Faraoni – all’Autorità Garante per l’Infanzia e Adolescenza, ai presidenti dei Tribunali per i Minorenni e ai direttori delle Asp siciliane.

“Non dobbiamo mai dimenticare che al centro di questa vicenda ci sono abbandoni, solitudine, bisogno di affetti, carezze, calore, disperazione… non solo del piccolo undicenne, ma anche di coloro che, coinvolti nella sua cura, non possono offrirgli ciò di cui ha realmente bisogno”, scrive Tata.

Il drammatico caso di Siracusa è per la SINPIA la punta di un iceberg: il riflesso di una emergenza neuropsichiatrica che da anni interessa tutta la Sicilia, e che si è aggravata in maniera esponenziale a causa della carenza di personale, della rigidità organizzativa dei servizi e dell’assenza di strutture adeguate.

Una situazione insostenibile

L’appello è chiaro: le Unità Operative di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza – nei settori territoriali, ospedalieri e universitari – non riescono più a rispondere alla domanda crescente di aiuto, in un contesto sociale che vede il crollo dei legami familiari, l’indebolimento del sistema educativo e l’aumento di forme gravi di disagio psicologico nei minori.

Ansia, depressione, fobie, disturbi alimentari, autolesionismo, suicidalità precoce: sono le nuove frontiere di un’emergenza silenziosa ma devastante. A fronte di questa crescita esponenziale, la risposta del sistema sanitario regionale resta, secondo SINPIA, ferma a modelli organizzativi superati e dotazioni organiche insufficienti.

Ricoveri impropri e mancanza di strutture adeguate

La mancanza di strutture residenziali e semiresidenziali costringe spesso a ricoveri ospedalieri prolungati e inappropriati, che ostacolano il ricambio nei reparti e aumentano le liste di attesa. Particolarmente grave è la totale assenza in Sicilia di strutture dedicate al reintegro sociale degli adolescenti fragili, in grado di offrire progetti di autonomia e vita indipendente.

Altro nodo critico, evidenziato nella lettera, è la necessità di spazi protetti per le acuzie psichiatriche, separati dagli altri reparti pediatrici, per evitare la promiscuità tra neonati e minori in stato di grave agitazione.

Le richieste della SINPIA Sicilia

La SINPIA Sicilia, in linea con la sua omologa nazionale, chiede interventi strutturali e normativi immediati per riorganizzare i servizi, a partire da:

  • Potenziamento delle équipe multiprofessionali: neuropsichiatri infantili, psicologi, assistenti sociali, educatori, infermieri e terapisti.
  • Adeguamento dei posti letto nei reparti regionali, con strutture ad alta e bassa intensità di cura.
  • Attivazione di strutture residenziali e semiresidenziali, già previste da norme regionali ma ancora non operative.
  • Collaborazione tra ospedali e pronto soccorso, soprattutto nei territori privi di reparti dedicati.
  • Rafforzamento delle Unità Operative territoriali e universitarie, fondamentali per diagnosi, prevenzione e ricerca.

La lettera fa anche riferimento alle “Linee di indirizzo sui disturbi neuropsichici dell’infanzia e adolescenza”, approvate dalla Conferenza Stato-Regioni nel 2019 ma mai recepite dalla Regione Siciliana. Un ritardo che, secondo SINPIA, ha gravi conseguenze sulla capacità del sistema di intervenire efficacemente.

Un invito alla responsabilità istituzionale

“Il nostro pre-adolescente di 11 anni – si legge nella lettera – è vittima di un contesto che non ha saputo prevenire, curare, tutelare.” Un monito forte, che va oltre il caso singolo e chiama in causa la responsabilità delle istituzioni regionali.

La SINPIA Sicilia chiede non solo consapevolezza, ma una presa in carico condivisa, trasversale e operativa, che coinvolga tecnici e decisori politici in un percorso finalmente efficace e, soprattutto, celere. “I nostri bambini e adolescenti ne hanno diritto – conclude Tata – e le Istituzioni hanno il dovere di rispondere”.

22 Ottobre 2025 | 15:03
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