
Si è svolto sabato mattina presso l’Hotel Villa Politi di Siracusa, il convegno dal titolo: «Politiche di Bilancio e Sviluppo Economico: Quali Prospettive per il Sud?», promosso dal Partito Democratico.
L’iniziativa, moderata da Gaetano Cutrufo, della direzione regionale del partito, ha riunito rappresentanti del Parlamento, delle organizzazioni sindacali e del mondo produttivo per un confronto approfondito sulle prospettive economiche del Mezzogiorno. Al centro del dibattito, la necessità di politiche di bilancio efficaci, capaci di sostenere investimenti, occupazione e coesione sociale, in un contesto di transizione economica e tecnologica che impone nuove scelte strategiche.
L’onorevole Claudio Mancini, componente della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, ha sottolineato l’importanza di un utilizzo mirato e produttivo delle risorse pubbliche, in particolare di quelle europee. «Le politiche di bilancio – ha affermato – devono puntare a ridurre i divari territoriali, favorendo investimenti infrastrutturali, innovazione e sviluppo del capitale umano. Il Mezzogiorno ha bisogno di programmazione e di una visione di lungo periodo».
Sulla stessa linea l’intervento del senatore Antonio Nicita, della Commissione Bilancio del Senato della Repubblica, che ha evidenziato il ruolo cruciale dell’innovazione e delle competenze per il rilancio economico del Sud. «Il Mezzogiorno può diventare un laboratorio di crescita – ha spiegato – se saprà investire nelle nuove tecnologie, nella formazione e nella transizione verde e digitale. Le politiche industriali devono sostenere ricerca e impresa, favorendo l’inclusione e la sostenibilità».
Di taglio più sociale il contributo del segretario generale della CGIL Siracusa, Franco Nardi, che ha posto al centro il tema del lavoro come condizione essenziale per ogni progetto di sviluppo. «Ogni crescita economica – ha dichiarato – deve accompagnarsi alla tutela dei diritti e alla qualità dell’occupazione. Senza giustizia sociale e senza buone condizioni di lavoro non può esserci sviluppo stabile né futuro per i giovani».
Il segretario generale della CISL Ragusa-Siracusa, Giovanni Migliore, ha richiamato la necessità di costruire un nuovo patto territoriale tra istituzioni, imprese e parti sociali. «Serve un approccio condiviso – ha affermato – che metta insieme tutte le energie del territorio. Solo attraverso la collaborazione e obiettivi comuni si possono attrarre investimenti e creare valore duraturo per le comunità locali».
Dal mondo produttivo è arrivata la voce di Giovanni Musso, vicepresidente di Federmeccanica-Confindustria Siracusa, che ha sottolineato le esigenze del sistema industriale. «Le imprese hanno bisogno di stabilità, tempi certi e semplificazione amministrativa – ha detto –. Solo in un contesto normativo chiaro e prevedibile si possono pianificare investimenti e contribuire alla crescita economica del territorio».

Il presidente di Confindustria Siracusa, Gian Piero Reale, che ha rimarcato l’importanza della transizione energetica come opportunità per il territorio. «La provincia di Siracusa – ha spiegato – può diventare un polo strategico per la chimica verde e l’energia sostenibile. Occorre però investire in formazione, ricerca e competenze per garantire competitività e crescita duratura».
La segretaria generale della UIL Siracusa, Ninetta Siragusa, ha ricordato come la crescita economica debba camminare insieme alla coesione sociale. «Non c’è sviluppo senza welfare e servizi adeguati – ha detto –. È necessario potenziare sanità, istruzione e politiche sociali per garantire pari opportunità e qualità della vita alle persone e alle famiglie del Sud».
Ha concluso il dibattito l’intervento di Renata Giunta, esperta di politiche di coesione, che ha illustrato gli strumenti europei disponibili e le sfide legate alla loro attuazione. «Le risorse ci sono – ha osservato – ma serve capacità amministrativa e visione strategica. Il futuro del Mezzogiorno dipende dalla qualità della spesa pubblica e dalla capacità di trasformare i fondi in sviluppo reale e duraturo».
Il convegno si è chiuso con un momento di confronto con il pubblico, nel corso del quale sono emersi spunti e proposte condivise per rafforzare la collaborazione tra istituzioni, parti sociali e sistema produttivo. L’obiettivo comune, espresso da tutti i relatori, è quello di costruire un modello di crescita sostenibile e partecipato, capace di valorizzare le potenzialità del Sud e di offrire nuove prospettive di sviluppo all’intero Paese.
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