Siracusa. Scandalo al Comune, la ‘concessione’ alla Rari Nantes puzza di spartizione: La Vardera denuncia all’Ars

di Redazione

Il Comune assegna un’area strategica, a canone irrisorio, a una società sportiva con ‘connessioni’ politiche ben radicate sul territorio. Si prefigura un altro caso di clientelismo? Il parlamentare di ControCorrente, Ismaele La Vardera, presenta interrogazione alla Regione: invocata l’Autorità Nazionale Anticorruzione al fine di approfondire gli atti che potrebbero determinare conflitto di interesse e incompatibilità politica-istituzionale

Una procedura di assegnazione pubblica che solleva più dubbi che certezze. Una società sportiva che si aggiudica un terreno comunale per 60 anni a un canone definito “irrisorio”, mentre emergono legami familiari e politici con esponenti siracusani di primo piano del partito MPA-Grande Sicilia.

È quanto denuncia in un’interrogazione parlamentare urgente il deputato regionale Ismaele La Vardera, leader di ControCorrente, che chiede alla Regione di fare piena luce sull’assegnazione in diritto di superficie dell’area S3 di via Franca Maria Gianni, a Siracusa.

La questione ruota attorno alla determina dirigenziale n. 4630 del 22 settembre 2025, con cui il Comune di Siracusa ha affidato un terreno di oltre 7.500 mq, destinato a “attrezzature per verde, gioco e sport”, alla A.S.D. Libertas Rari Nantes Calcio Nuoto e Pallanuoto, per un periodo sessantennale.

Secondo La Vardera, il procedimento amministrativo presenta “criticità gravi” che meritano un approfondimento istituzionale. “Trasparenza, imparzialità e parità di accesso sembrano essere venute meno”, scrive il parlamentare nell’interrogazione indirizzata al Presidente della Regione e all’Assessore alle Autonomie Locali.

Le accuse: legami politici e procedure opache

Il cuore della vicenda è politico: la società beneficiaria sarebbe riconducibile alla famiglia Di Mauro, in particolare a Roberto Di Mauro, commissario provinciale del Movimento per l’Autonomia (MPA), e a suo figlio Alessandro Di Mauro, attuale presidente del Consiglio Comunale di Siracusa.

Pur non risultando formalmente nei quadri della A.S.D. assegnataria, la cui presidenza ufficiale è in capo al sig. Giuseppe Campisi, secondo documentazione CONI, Roberto Di Mauro avrebbe ricoperto in passato la carica di presidente di una società omonima, ma con diverso codice fiscale. Una sovrapposizione che, seppur formalmente irrilevante, solleva il dubbio di un controllo di fatto da parte di figure politiche attive e influenti nella stessa amministrazione comunale che ha deliberato l’assegnazione.

Un’unica offerta valida, gara senza confronto: la denuncia

Ad aggravare i sospetti, il fatto che alla gara abbiano partecipato solo due soggetti, uno dei quali escluso per non aver raggiunto la soglia minima di punteggio (70 su 100). Nessun confronto reale, quindi, ma un procedimento che ha visto un unico concorrente valido, poi risultato vincitore.

La Vardera sottolinea come l’altro partecipante, escluso, abbia denunciato irregolarità nella protocollazione delle offerte, avvenuta da entrambi i soggetti l’ultimo giorno utile.

L’interrogazione chiede esplicitamente di accertare se sia documentabile l’effettiva protocollazione di oltre 120 atti nelle poche ore antecedenti la scadenza e se esista una tracciabilità certa dell’orario di presentazione dell’istanza vincente.

Canone definito “irrisorio” per un’area strategica

Un altro punto critico riguarda il canone annuo di concessione, pari a circa 3.600 euro, meno di 300 euro al mese per un’area pubblica di oltre 7.500 mq. Un valore che il deputato definisce “irrisorio”, soprattutto alla luce della posizione e destinazione d’uso del terreno.

Un’assegnazione che, senza la partecipazione dell’altro soggetto (poi escluso), sarebbe potuta avvenire senza alcun tipo di controllo o confronto pubblico, denuncia l’interrogazione.

Le richieste alla Regione: indagare su tutti i fronti

Il leader di Concorrente La Vardera chiede che l’Assessorato regionale avvii una verifica completa sulla legittimità e trasparenza della procedura, in particolare su:

  • i tempi e modalità di protocollazione delle domande;
  • la composizione e indipendenza della commissione valutatrice;
  • la reale autonomia della società assegnataria da figure politiche attualmente in carica;
  • l’acquisizione integrale degli atti e dei verbali delle sedute del 16 luglio, 4 agosto e 2 settembre 2025.

Non solo. Il deputato regionale La Vardera chiede anche di valutare l’invio del fascicolo all’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), per una verifica formale su eventuali conflitti di interesse o incompatibilità istituzionali.

Gestione “opaca” del patrimonio pubblico

“È l’ennesimo episodio in cui la sovrapposizione tra cariche politiche e interessi diretti rischia di compromettere l’equità delle procedure amministrative e la fiducia dei cittadini nelle istituzioni”, denuncia La Vardera. Il caso, secondo il deputato, impone una riflessione urgente sulla gestione del patrimonio pubblico, soprattutto in territori in cui le reti di potere locale appaiono ancora troppo influenti.

A Siracusa si torna a parlare di trasparenza amministrativa, imparzialità delle procedure e conflitto di interessi. L’interrogazione depositata all’ARS pone interrogativi stringenti: è stato davvero rispettato l’interesse pubblico? Oppure si è trattato dell’ennesima occasione in cui la politica ha piegato le regole alla logica della spartizione?

La risposta ora spetta alla Regione. Ma la sensazione, tra le righe, è che il caso sia tutt’altro che chiuso.

08 Ottobre 2025 | 14:35
© RIPRODUZIONE RISERVATA