
Dopo l’uscita di scena, clamorosa e rumorosa, di Fabio Granata, il terremoto politico nella giunta guidata da Francesco Italia non accenna a fermarsi. Sono infatti già state protocollate le dimissioni di due altri assessori chiave: Salvatore Consiglio e Teresella Celesti. Una mossa che, pur non accompagnata da polemiche pubbliche, segna una svolta decisa nella composizione dell’esecutivo cittadino. Il sindaco ha già annunciato un rimpasto imminente, volto a “rafforzare la coesione” della maggioranza e a “rilanciare l’azione amministrativa”, come spiegato in una riunione a porte chiuse con i gruppi consiliari.
Tre uscite, una strategia
Con l’addio di Granata – figura di peso, già vicesindaco, spesso considerato il garante dell’equilibrio tra amministrazione e mondo culturale – e ora con le dimissioni di Consiglio (Urbanistica, Patrimonio, Centro Storico) e Celesti (Sanità, Istruzione, Anagrafe), la giunta perde tre profili centrali, tecnici o civici, a vantaggio di un’imminente nuova architettura di governo più fortemente “politica”. Secondo quanto trapela da ambienti consiliari, infatti, i nuovi assessori saranno scelti su indicazione dei gruppi di maggioranza rimasti fedeli al sindaco, in un’operazione che sa tanto di patto di sopravvivenza.
Le deleghe in ballo
Le deleghe che tornano temporaneamente nelle mani del primo cittadino non sono di poco conto. Consiglio era titolare di Urbanistica, Edilizia privata, Beni comuni e Demanio, mentre Celesti gestiva un portafoglio vastissimo che andava dalla Sanità alla Statistica, passando per i Servizi Demografici, il Decentramento e la Prevenzione del randagismo. Resta ora da capire quali deleghe saranno redistribuite e con quali criteri, soprattutto in vista delle spinte di alcuni consiglieri ad avere un maggiore “peso politico” e visibilità in vista delle scadenze elettorali future.
Una maggioranza da ricostruire
Il rimpasto, però, non è solo una questione di deleghe. È una partita tutta politica. Dopo settimane di tensioni interne, voti incerti in Consiglio e le dimissioni rumorose di Fabio Granata – che ha parlato apertamente di “crisi amministrativa e democratica” – il sindaco Italia prova a ricucire i rapporti con i consiglieri rimasti e a blindare la sua giunta. Non è escluso che nei prossimi giorni vengano ufficializzati nuovi ingressi, mentre sullo sfondo restano irrisolti i nodi politici di una città in cerca di visione e stabilità. E che ora guarda con attenzione al prossimo assetto di potere.
Si farebbero già i presunti nomi di assessori papabili, entra una donna: Vasquez (in forza a Zappalà), Andrea Firenze, Luciano Aloschi, Giuseppe Casella, rimangono assessori Pietro Coppa, Vincenzo Pantano, Marco Zappulla e il vice sindaco Edgardo Bandiera. Giuseppe Gibilisco ricoprirebbe (qualora avesse i requisi) potrebbe essere l’indicato capo Ufficio di Gabinetto al posto di Michelangelo Giansiracusa.
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