Siracusa. Per la rinascita di Siracusa, un uomo libero e talentuoso

di Redazione

Siracusa tutto si è polverizzato, il cittadino, in pratica, dovrebbe progettare l’avvenire esorcizzando la brevità dell’esistenza, ma a quale prezzo? Quello di fuggire via? Dentro questo brutto contenitore di società i sentimenti si scontrano per diventare non definiti, saggiati, misurati, comparati. Non si danno ad essi dei veri valori e se ne discute poiché non è solo importante ciò che si pensa ma occorrerebbe sapere se quel determinato pensiero riesce a trovare uno spazio, una possibile condivisione o merita di apportarvi delle varianti e quali e come.

• una Politica nel senso di mediazione tra interessi a volte conflittuali;

• una Politica per il governo della cosa pubblica per l’autorità che deriva e per il come si deve conferirla facendola provenire dalla volontà popolare;

• una Politica come forma di ragionamento e di sintesi culturale e assimilata da altre fonti: filosofia, sociologia, diritto, ecc.

• una Politica per negare e persino per mediare il primato della violenza esercitata dal despota di turno e va in questa direzione il triste momento politico che vive Siracusa.

Alla fine i Siracusani si sono rassegnati e in nome di questa parola si sono costruiti castelli di sabbia, ma a nulla sembra essere servito, nella loro debolezza o nella loro possanza, per arginare le penetrazioni infierenti di ideologie aberranti, di comportamenti antidemocratici, infantili, di una presunta coalizione politica al Vermexio, macchiata… di appoggi trasversali fatta da PD, Italia Viva, Amo Siracusa e il nuovo proselitismo affaristico da bottega e ruba galline.

Oggi la comunità Siracusana è in caduta libera, siamo decadimento che non riguarda un singolo soggetto o un quartiere ma interessa l’intero territorio lacerato da questi avventurieri senza arte ne parte.

I siracusani sono in via d’estinzione per via della denalità. Ogni anno a Siracusa viene purtroppo battuto il record negativo dell’anno precedente. Dobbiamo renderci conto che questi gravi squilibri demografici comporteranno un costo enorme per tutta la nostra società negli anni futuri, se non si riesce ad invertire subito la rotta. Occorre ridare spinta al coraggio l’impegno su lavoro, casa e servizi. Ma servono anche solidarietà e capacità di donarsi

Ma la colpa è tutta della politica siracusana intrisa di lobby e piccoli mercanti d’affare.

A Siracusa manca l’aurora della nuova società. Mancano gli spazi per i bambini, in ambito familiare. Manca una città a misura d’uomo, le sue occupazioni, i suoi bisogni e a dare ad essi delle priorità. Mancano gli spazi ambientali passando dalla casa natale agli asili nido, con una politica inesistente a Siracusa, una scuola decadente in ogni suo ordine e grado, ai rapporti sociali (!?!) ect..

In questa prospettiva entra in gioco il fattore lavoro come una sorta di passe-partout mediante il quale si possono introdurre altre variabili: avere un’abitazione propria, consolidare un rapporto affettivo, disporre di una rendita ecc.

Il sindaco Italia con 8 anni di gestione amministrativa fallimentare (5 da vice sindaco e 3 da sindaco) e con essi coloro che lo hanno appoggiato diretto e indiretto. Una classe politica inutile da spazzare via, opposizione inclusa, la quale fino adesso non ha alzato un dito per destabilizzare l’attuale giunta. Ma il malessere dell’opposizione parte da lontano, parolaia e inconcludente con una città alla deriva, viene l’emicrania a pensare dell’ultimo suo primo cittadino.

Fino adesso con gli editoriali abbiamo denunciato oltre 50 problemi che attanagliano il territorio, opere pubbliche assolutamente all’abbandono, un territorio lacerato, sottraibile alla comunità, il mancato sviluppo.

Se dovessimo sottrarre i giacimenti culturali lasciati dai Siracusani greci, la città dovrebbe essere rasa al suolo per l’ignoranza sovrana che ha regnato fino adesso, l’urbanistica è un’offesa per questa città. D’altronde se adesso ci troviamo con una pletora di politici inetti è dovuto all’ignoranza sovrana che è parte integrante di questa città la quale merita di essere governata dall’imbecille di turno, aggrappato al solito partito del nulla.

Cari lettori per ogni cosa c’è sempre un rimedio, sperare nel cambiamento, è difficile ma non impossibile; dopo la tempesta arriva la quiete.

Siracusa come l’Araba Fenice deve assolutamente risorgere dalle ceneri.

Una nuova vita attende la città. Una nuova vita della città gestita da un «uomo nuovo» lontano dai partiti, dagli intrighi di palazzo, un uomo talentuoso, lungimirante, dalle qualità innovative, saggio e comunicativo con tutte le forze in campo per trovare all’unisono il nuovo sviluppo di Siracusa. Un «nuovo uomo» che esca dalle invenzioni e profezie di Archimede sappia traghettare Siracusa nel terzo millennio, recuperare il terreno perduto (a nostro avviso ci vorrebbero almeno due mandati amministrativi) guardare con strategia il futuro per non rimanere indietro rispetto a quelle città detentrici della qualità della vita. Un «nuovo uomo, libero» dalle qualità miracolistiche, che possegga la fortuna per trasferirla alla città.

27 Giugno 2021 | 10:18
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