Siracusa: Saitta; Musso, Bianchini, Orefice, Costa; Alfieri, Martines, Quarto; Miraglia, Sollano, Giannaula. All.: Scifo
Arbitro: Alberto Natale Amore di Ragusa; Assistenti: Arturo Artellini di Ragusa e Salvatore Debole di Catania
Reti: 5° Miraglia; 24° Quarto; 44° Quarto; 53° Sollano; 67° Giannaula, 82° Miraglia, 86° Pandolfo, 90° Timpano.
Stadio «De Simone» ancora chiuso al pubblico. Ennesima beffa amara nonché incomprensibile per gli sportivi siracusani, che iniziano a non vederci chiaro in questa vicenda. Pur oramai palesi le responsabilità del Comune, si chiedono il motivo di questo perdurante e passivo silenzio da parte della Società, che, è giusto ricordarlo, s’è trovata la concessione della gestione di una struttura che, di fatto, sta potendo utilizzare solo in maniera estremamente parziale.
Dal canto suo la Società lascia trapelare che starebbe studiando il modo per tutelarsi e per tutelare gli stessi tifosi. Fin qui un gatto che si morde la coda, ma, come al solito, a rimetterci in senso assoluto sono i tifosi, defraudati del loro stadio e della possibilità di seguire e supportare la propria squadra del cuore che, nonostante la caduta tra i dilettanti e l’ennesima umiliazione della scorsa estate, stanno continuando ad amare in maniera a dir poco commovente. Atteggiamento questo che meriterebbe ben altro rispetto da parte di tutti i protagonisti di questa farsa.
Incontro con il Don Bosco che non iniziava con le migliori premesse, visto che gli azzurri scendevano in campo conoscendo già il risultato del Megara Augusta, che sabato regolando 2-0 lo Sporting Eubea era balzato temporaneamente in solitaria in testa alla classifica, e inoltre perché, anche se inconsciamente, parte della loro testa era già indirizzata a Pozzallo, per il big match della prossima domenica. Eppure i leoncelli partivano a testa bassa col solito 4-3-3 che tanto aveva deliziato il palato fine dei tifosi aretusei e passavano già con Miraglia dopo appena cinque minuti.
Era palese a tutti i pochi fortunati presenti che Piazza Armerina fosse già solo un brutto ricordo. Il Siracusa frizzante e propositivo dell’ultimo mese era tornato. Così tra occasioni varie, Quarto, ancora lui, riusciva a trovare la rete del raddoppio e della tranquillità al 24°. Il Siracusa continuava ad attaccare senza risparmiarsi e così arrivava anche il 3-0 al 44° ancora con Quarto, trequartista ricco di fantasia e tecnica pura e col vizietto del gol, già al quinto gol in cinque partite disputate con la “sua” maglia azzurra. Terminava così il primo tempo con gli azzurri ancora proiettati in avanti alla ricerca dell’ennesima goleada.
Il secondo tempo vedeva l’ingresso di Liistro al posto del dolorante Martines. Ma niente cambiava sostanzialmente in fase di spinta offensiva e così, quasi naturalmente arrivava anche il quarto gol realizzato al 53° da Sollano. Dopo pochi secondi era proprio l’autore del quarto gol a lasciare il posto a Pandolfo. Mister Marco Scifo sfruttava saggiamente l’occasione del risultato rassicurante per dare un po’ di minutaggio anche ai protagonisti di “seconda fila”, così nel giro di pochi minuti il secondo portiere Cavallaro prendeva il posto di un inoperoso Saitta e Accardo sostituiva un ottimo Bianchini sulla fascia sinistra.
Al 67° azione a percussione che partiva dai piedi di Cavallaro fino a giungere al bomber Giannaula che realizzava il 5-0 andando in doppia cifra nel tabellino dei marcatori. Dopo pochi minuti usciva anche l’autore dell’ultima rete e gli subentrava il giovanissimo Timpano smanioso di mettersi in luce dopo la recente convocazione nella Rappresentativa Regionale Juniores. La partita proseguiva in maniera monocorde, col Siracusa che provava a rimpinguare ulteriormente il proprio bottino e il malcapitato Don Bosco a tentare di limitare i danni. Prevaleva la prima opzione così all’83° arrivava dapprima la doppietta personale di Miraglia e il sesto gol degli azzurri, all’87° il 7-0 realizzato da Pandolfo e al 90° arrivava la meritata realizzazione per il giovanissimo Timpano che fissava il risultato sul definitivo 8-0. L’arbitro saggiamente fischiava la fine senza concedere neanche un secondo di recupero.
Gli azzurri in un sol colpo tornavano a vincere, divertendosi e divertendo e superavano il Pozzallo battuto a Piazza Armerina. Domenica prossima saranno gli azzurri a guardare dall’alto i ragusani.
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