Va detto che il Twirling è una disciplina ginnico-sportiva, caratterizzata dall’utilizzo di un attrezzo, denominato bastone, e da movimenti del corpo, che seguono in modo armonico una base musicale. L’iniziativa della donazione di borracce a giovani atleti da parte del Club Lions Siracusa Archimede si inquadra nell’ambito dei Services “Ambiente” e “Giovani e sport”, che mettono in evidenza l’impegno dei Lions a livello nazionale e mondiale. Sostituire le vecchie borracce di plastica con quelle in alluminio, infatti, rappresenta il contributo offerto dai Lions alla più ampia campagna di eliminazione della plastica per preferire materiali più duraturi e, pertanto, meno dannosi per l’ambiente e rispondono all’esigenza di educare i più giovani all’uso di strumenti meno dannosi per la salute. L’esibizione delle varie classi di Twirling del gruppo sportivo prescelto dai Lions per effettuare la donazione ha visto una massiccia partecipazione di pubblico, tra cui il Presidente dell’Associazione Medea, Roberto Arsí, ed il Presidente del Club Lions Siracusa Archimede, Giovanni Girmena. Il presidente Arsí ha ringraziato il Club Archimede per il gradito dono, che i Lions hanno pensato di elargire agli atleti dell’Associazione, i quali, ha sottolineato, “Compiono quotidianamente notevoli sforzi, al fine di migliorare le performance individuali e di gruppo e più volte hanno ricevuto riconoscimenti nell’ambito delle competizioni provinciali, regionali e nazionali della disciplina”.
Il Presidente del Lions Club Siracusa Archimede ha spiegato: “I Lions, da anni, si spendono nel mondo per l’ambiente, i giovani, lo sport e la salute. Il contributo del nostro Club è una piccola goccia, che contribuisce al processo di eliminazione della plastica dall’ambiente, già in atto in tutto il Pianeta anche attraverso l’impegno dei Lions. Questi piccoli contributi sono importanti, in quanto è dalla sommatoria di milioni di piccole iniziative come questa che si può arrivare, speriamo presto, alla totale eliminazione dell’uso della plastica in tutto il mondo”.
Maria Luisa Vanacore
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