Il Pubblico Ministero Gaetano Bono che ha diretto le indagini sull’agguato mortale del Vizzini, ha chiesto il rinvio a giudizio immediato per Giuseppe Terzo 26 anni, Massimiliano Quartarone 24 anni, Sebastiano Romano, 28 anni e Stefano Di Maria, 25 anni.
Stefano Di Maria e Sebastiano Romano sono detenuti nella Casa Circondariale di Cavadonna, mentre Massimiliano Quartarone e Giuseppe Terzo sono tuttora ristretti in due carceri del nord Italia: il primo nella Casa Circondariale di Vercelli, il secondo nell’istituto penitenziario di Genova.
Intanto scattano le contromosse della difesa rispetto alla vicenda relativa all’omicidio di Corrado Vizzini, ‘u Marcuottu, avvenuto la sera del 16 marzo a Pachino, che vede alla sbarra i quattro giovani per omicidio volontario aggravato.
Per due di loro: Sebastiano Romano e Stefano Di Maria, gli avvocati Maria Carmela Di Mattea, Carlo Taormina e Giambattista Rizza hanno proposto ricorso per Cassazione contro la ordinanza emessa dal tribunale del Riesame di Catania che aveva confermato i provvedimenti restrittivi, emessi dal gip Andrea Migneco. E’ già stata fissata la data dell’udienza per il 24 settembre. Massimiliano Quartarone, difeso dall’avvocato Junio Celesti, ha chiesto di essere ammesso al processo con rito abbreviato. La richiesta sarà discussa in occasione dell’udienza del 25 novembre, quando dovrà essere presa una decisione sulla richiesta del pm Bono.
Il pachinese Giuseppe Terzo deve scegliere ancora se affrontare il processo ordinario o optare per l’abbreviato. Dopo avere avuto un colloquio con l’avvocato Giuseppe Gurrieri nel carcere di Genova, dove si trova detenuto, Terzo ha deciso di rifletterci ancora qualche giorno e, comunque, non oltre il termine ultimo fissato per il 20 settembre. Le difese dei quattro pachinesi ritengono che ci siano delle falle nel mosaico omicidario.
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