Ecco un’altra bella e gustosa chicca pre-elettorale e, va pur detto, anche “pro-elettorale”.
Siamo davanti alla chiesa di Belvedere, della quale, qualche giorno prima delle elezioni, i nostri “disamministratori” ci avevano detto che erano stati copletati i lavori di condolidamento e restauro.
Ebbene, a quasi un mese dopo le elezioni, si va scoprire che di completamento non si possa proprio parlare. Le foto parlano.
Ci avevano detto pure che le opere di completamento erano state eseguite dall’imprenditore a titolo gratuito.
Ebbene, ma non vi sembra strano questo improvviso attacco di generosità appena pochi giorni prima delle elezioni? E poi da parte di un imprenditore che, direttamente o indirettamente, i suoi legami politici (per carità pienamente legittimi, ci mancherebbe!) li ha.
Comunque sia, lasciamo perdere i collegamenti più o meno, a vario titolo, politici.
Quel che invece importa alla gente è il completamento dei lavori. Sono stati completati così? Con una scaletta e un passarella di accesso in calcestruzzo, che si para davanti al portale?
Ricordiamo che si tratta della chiesa di Santa Maria della Consolazione, costruita nel diciottesimo secolo. Evidentemente si tratta di un bene culturale, soggetto (naturalmente) a tutela e vigilanza della Soprintendenza. Ma la Soprintenza ai Beni culturali e ambientali dov’è? Anche stavolta non pervenuta. Allegria! diceva Mike Bongiorno. E Totò a sua volta esclamava: apoteosi!
E vabbè, perdonateci le citazioni. Beh, tutto sommato, abbiamo citato due grandi. Ci possono stare a fronte del grande inciucio …
Però, signori miei, cosa sta succedendo in questa città disamministrata, in questa città, per dirla con Prévert, calpestata, dimenticata, perchè noi l’abbiamo calpestata, dimenticata? Noi abbiamo mandato al timone i suoi “disamministratori” di oggi.
Ma c’è sempre un limite ad ogni cosa. Sempre.
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