«A Giovanni Randazzo un sentito ringraziamento va tributato, un anno di lavoro fitto e gravoso, un anno come un viaggio dentro la città con il motore della Sua sensibilità e qualità di amministratore e professionista. Quest’anno, dobbiamo riconoscerlo, abbiamo avuto un esempio di rispetto per la istituzione comunale e per le opinioni di ciascuno che Giovanni Randazzo, con la sua forza tranquilla, è riuscito a dare» lo sostiene in una nota l’avvocato Corrado V. Giuliano.
«Questa, si dice, non è stata una presenza “politica”, non risponde alle categorie solite di nostra osservazione: affermo tutto il contrario, l’Amministrazione di una città a dimensione umana, come la nostra, ha bisogno urgente di quest’aria pulita, di questo respiro lungo di lavoro, fuori dalle mischie autoreferenziali e strumentali dei comitati elettorali di destra e di sinistra: è politica quella?» s’interroga Corrado V. Giuliano.
«Non ricordo un assessore vicesindaco sempre presente a tutti i Consigli Comunali, che si è offerto, come rappresentante della sua Giunta, parafulmine della sconclusionata vis polemica e strumentale di un gruppo di consiglieri di lungo corso, ripetenti cronici.
«Non ricordo un uomo dalla professionalità così alta, o forse dovremmo andare indietro di decenni, il quale in luogo di godersi il Suo particulare, si sia dato con tanta abnegazione ed umiltà all’impegno amministrativo; una bella lezione di responsabilità alla nostra borghesia abbiente, delle professioni liberali, delle fasce di privilegio delle rendite di posizione, delle economie parassitarie, il cui disimpegno, cinismo ed assenza di tensione etica pubblica, ci ha condotto ad avere una maggioranza di eletti al di sotto del livello medio della città, accontentandosi di restare ‘classe dirigente sotto traccia e per gli affari propri’.
«Non ricordo un amministratore che abbia dimostrato lealtà e profondo rispetto alla Sua Giunta, al Suo Sindaco, a ciascuno degli Assessori, e che sia riuscito a non invadere ed a non lasciarsi tentare dalla demagogia mediatica, mantenendo quel profilo riservato ed insieme di grandissima qualità che Giovanni Randazzo è riuscito ad offrire all’Amministrazione» rinforza l’avv. Giuliano.
«Non ricordo un Amministratore che abbia preferito lavorare in silenzio, offrire generosamente le sue qualità intellettuali, subire le critiche di chi non voleva riconoscergli efficacia ed impegno, e perseverare nella intima consapevolezza che di quel lavoro la città aveva, ed ha, grande bisogno.
«Forse Giovanni Randazzo ha peccato a riconoscere troppo e soltanto in ciascuno dei colleghi di Giunta, consiglieri, funzionari, le loro qualità dimenticandone i limiti, le inadeguatezze e le gravi responsabilità nei confronti della città; l’ho sempre sentito in questo anno giustificare, apprezzare, riconoscere il profilo umano di ciascuno dei suoi compagni di lavoro, dal Sindaco all’ultimo impiegato, pur sopportando il peso di tutte le palesi incapacità di gran parte di essi» sottolinea Giuliano.
«È certo che il lavoro, la consapevolezza raggiunta, l’esperienza sofferta e tormentata di quest’anno di amministrazione non resteranno senza seguito. L’operazione politica è riuscita, si è potuto dimostrare che le professionalità unite all’impegno civile hanno una altissima resa di servizio, anche a costo di scegliere per quella causa di evitare esposizioni e primi piani, narcisismi e rivendicazioni di potere. Si dirà che la Politica impone di mettere in luce tutti i muscoli posseduti, non ne sono convinto: dopo questa esperienza, ritengo che invece la sobrietà colta ed attiva, rigenera e compensa superficialità ed improvvisazioni, pone fortemente al centro del lavoro amministrativo e civile spazi valoriali che sono le fondamenta della nostra democrazia.
«La doppia fedeltà, una categoria nuova tante volte rivendicata da Giovanni Randazzo, ai colleghi di Giunta ed alla istituzione da una parte, ed al movimento che lo ha espresso dall’altra, sovente inconciliabile con le tensioni e le aspettative di ciascun polo di questa dualità, è stata una altra cifra originale di questa esperienza, che ha mostrato tutta la complessità di questo impegno, e che, praticato con rigore ha sicuramente reso ancora più gravoso il lavoro di ogni giorno di questi trecentosessantacinque giorni da Vicesindaco» esprime così il pensiero l’avv. Corrado V. Giuliano.
«Tanti progetti ha lasciato aperti, tanti bisogni non esauditi, tante delusioni di elettori ha seminato per strada, ma è tuttavia questo il destino dei progetti ambiziosi e praticati ogni giorno, e che si pongono come obiettivi respiri di medio e lungo termine, nella realtà dura della pratica amministrativa vissuta con inimitabile e minuzioso lavoro. E’ un metodo che è emerso, quello che tutti ci proponiamo di osservare, dimenticandolo quando siamo al confronto dell’agire amministrativo: una pratica di governo che non si accontenti di guardare ad oggi, a soluzioni precarie, demagogiche quanto effimere ed inefficaci, ma che lavori per quella ricostruzione indispensabile e difficilissima di un corpo politico ed amministrativo capace di riprendere la dignità del proprio ruolo nei confronti della città e di rigenerare un patto condiviso.
«Ora andrà a sostituirlo Rita Gentile, abituata al sacrificio per una causa che non ammette altre scelte, che ha mostrato in questo anno di lavoro da Consigliere Comunale, grandissime qualità intellettuali e di perseveranza, di studio ed approfondimento. Anche Rita offrirà la sua abnegazione e la sua instancabile energia di lavoro.
«Si dirà che ho troppo indugiato a far le lodi dell’amico, ma vi assicuro che non mi sono lasciato trascinare da quel sentimento, ho fatto analoghe esperienze, ed ho ammirato e criticato analoghi impegni, e tuttavia quello di Giovanni, proprio perché veniva da un altro mondo, l’ho sentito assai più efficace ed importante, più provocatorio e di condanna, più carico di speranza» nell’ottica di sani principi della politica vera per la gente e per il territorio conclude l’avvocato Corrado V. Giuliano.
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