Siracusa: Saitta, Gozzo, Costa, Orefice, Accardo, Musso, Alfieri, Castillo, Martines, Novello, Giannaula. All. Scifo
Virtus Ispica: Gesualdi, Peluso, Bonaventura, Filippi, Presti, Buscema, Cavallaro, Adamo, La China, Siringo, Paternò All. Monaca
Arbitro Giulio Geraci (Agrigento); Assistenti: Alessio Reitano (Acireale) Massimo Falzone (Acireale)
Reti: 1° Presti (VI); 24° Giannaula (SR); 65° Alfieri (SR)
Siracusa ormai condannato a vincere sempre, ad iniziare da questa dodicesima giornata di campionato, per tentare di risalire la china, con le dirette rivali che non mollano di un solo punto. Anche perché l’avversario che il sorteggio gli ha riservato per accedere alle semifinali della Coppa Italia, alternativa alla vittoria del campionato o dei play off per il salto di categoria, è uno dei più difficili che gli potesse capitare e cioè quel Milazzo secondo in classifica nel girone C.
Gli azzurri scendevano in campo oggi, per la prima volta in stagione al De Simone, anche se con l’handicap delle porte chiuse, già al corrente del clamoroso 7-1 con cui il Megara Augusta, il giorno prima, aveva surclassato l’Atletico Sicli, quello stesso Scicli che appena sette giorni prima aveva bloccato proprio gli uomini di Mister Scifo sul più deprimente degli 0-0.
Il Siracusa parte con un 4-4-2, con Novello al posto di Frittitta, oggi in panchina, deciso sin da subito a far valere il maggior tasso tecnico e la maggiore esperienza. Ma a guastare i piani di Mister Scifo provvede, già al 1° minuto, l’ennesima amnesia difensiva, con conseguente inaspettata doccia fredda per Orefice e compagni, con Presti che insaccava totalmente indisturbato.
Storditi dallo svantaggio subitaneo gli azzurri annaspavano per il primo quarto d’ora di gara, provando in maniera confusa, ma con estrema generosità a rinserrare le proprie fila, fino a giungere al 24° alla rete del meritato pareggio realizzata da Giannaula che ribatteva in rete, col più classico dei tap in, una respinta di Gesualdi sul rigore calciato maldestramente dallo stesso Giannaula.
Il primo tempo si trascinava senza emozioni né da una parte né dall’altra. Nel secondo tempo il Siracusa provava a stringere i tempi e si lanciava all’assalto della porta avversaria, raggiungendo il meritato quanto sofferto vantaggio al 65° con Alfieri, alla sua terza realizzazione in campionato, che di testa insaccava su una punizione calibratissima, calciata dalla trequarti sinistra dal solito specialista Martines.
Gli azzurri amministravano il vantaggio con la dovuta accortezza fino al triplice fischio di Geraci, provando a punzecchiare la difesa avversaria e senza più correre rischi rilevanti. Vittoria, quella di oggi, che va oltre le critiche sull’ennesima disattenzione difensiva che rischiava di costare molto cara e sulla perdurante anemia dell’attacco che anche stavolta ha sprecato svariate occasioni per arrotondare il risultato.
In un’atmosfera più serena Mister Scifo avrà una settimana di tempo per catechizzare i propri giocatori sulla trasferta insidiosissima di domenica prossima, quando il Siracusa andrà a far visita alla seconda in classifica Megara Augusta e contemporaneamente il Pozzallo in trasferta si scontrerà con un Modica insidioso che proverà ad arrestare quella che fino ad adesso sembrerebbe avere tutti i crismi di una vera e propria marcia trionfale.
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