Per tenersi care le simpatie dei componenti dell’Autorità portuale circolavano biglietti per le partite del campionato di calcio di serie A. Questo è quanto emerge nell’ordinanza della Procura di Siracusa, «Port Utility», conclusa con l’arresto di sei persone, accusate di aver pilotato gli appalti per i lavori al porto commerciale di Augusta. A favorire il rapporto di amicizia era l’imprenditore siracusano Gaetano Miceli.
Al centro dell’inchiesta, condotta dai militari della Guardia di Finanza, c’è proprio Miceli, titolare della Tecnass, la società ingegneristica che, secondo gli inquirenti, predisponeva i bandi poi assegnati ad imprese con cui sarebbero stati stretti accordi prima della pubblicazione della gara. Giovanni Sarcià, uno dei due componenti dell’Autorità portuale, nel corso di un interrogatorio avvenuto il 29 maggio dello scorso anno, tre mesi dopo il primo arresto di Miceli, in quel caso accusato di aver corrotto un componente della commissione gara dell’autorità portuale di Augusta per vincere un appalto relativo ad un progetto di valutazione ambientale di oltre 1 milione e 800 mila euro con un ribasso di 751 mila euro, ha svelato agli inquirenti quale fosse il ruolo dell’imprenditore. Miceli «sostanzialmente – spiega Sarcià agli investigatori – collaborava con noi…
Posso dire che in varie occasioni furono presentati all’Autorità portuale documenti redatti da Miceli ma che poi risultavano a firma dei funzionari… Per quel che mi riguarda posso ammettere che il progetto esecutivo a firma mia relativo all’appalto di livellamento fondali non l’ho redatto io ma mi è stato consegnato già stampato da Miceli».
Secondo lo stesso Sarcià anche il suo collega, Venerando Toscano, anche lui arrestato, si sarebbe piegato ai voleri dell’imprenditore. «Io in ogni caso sapevo – riferisce ancora Sarcià – che l’autore non poteva che essere Miceli, considerata la scarsa competenza tecnica di Toscano sul punto ed i suoi rapporti con Miceli. Posso dire che tutti i bandi ed i documenti connessi dell’Autorità portuale relativi alla scheda del Grande progetto, fino all’avvento di Cozzo, hanno avuto lo stesso iter e quindi sono stati redatti non da dipendenti dell’Apa ma portati direttamente da Toscano o da Miceli», fin qui le indiscrezioni trapelate.
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