Colpisce quel che sta accadendo sottotraccia in Consiglio comunale dove da alcune settimane si sta svolgendo un processo di scomposizione della rappresentanza popolare espressa dal voto. Consiglieri singoli e associati, senza dare uno straccio di motivazione sulle ragioni delle loro scelte, sembrano pronti a cambiare casacca, con una disinvoltura impressionante, alla ricerca di un posto (anche di un semplice strapuntino) a tavola.
C’è il gruppo misto, come il fritto di paranza, ci sono i nuovi Verdi del sempreverde Raffaele Gentile, esponenti del centrodestra che non si sbilanciano ma sono pronti a dare (e ricevere) una mano a quelli che prima erano gli avversari. E poi c’è la regia senza fronzoli di Giancarlo Garozzo, il quale, dopo un anno sabbatico, è tornato e ha gettato tutto il suo peso (politico) sul rimpasto. S’avanza il sindaco ombra.
Il sindaco Italia dovrebbe riflettere seriamente sull’impatto negativo che questo fenomeno di trasformismo può avere sull’opinione pubblica e sulla sua stessa immagine. Capisco il realismo dei numeri, ma attenti, il passo dal primum vivere ad una concezione cinica della politica è breve.
Attribuire un assessorato ad un gruppo di tre o quattro consiglieri comunali che passano da un campo all’altro, assemblando centrosinistra, pezzi di centrodestra, liste civiche pendolari, non è nuova politica.
Come non vedere che, nel silenzio di partiti e movimenti politici di centrosinistra, ci si sta incamminando sulla strada dei tanto criticati metodi di un tempo? Vedremo quale giunta nascerà da questo rimpasto, con quali criteri sarà formata, come saranno distribuite le rubriche, quali saranno le priorità.
La retorica un pò populista e un pò stucchevole sulle facce nuove e su “quelle di prima”, tanto cara a Francesco Italia, fa presa se si risolvono i problemi della città e dei cittadini e fino ad ora i risultati non sono stati incoraggianti.
Il Partito democratico, se non fosse ostaggio del proprio immobilismo e alcune sue frange non fossero attratte dal profumo di giunta, dovrebbe aprire un confronto vero sull’opportunità di partecipare direttamente, con un proprio rappresentante, al governo della città. Personalmente ho molti dubbi, anche se ritengo sbagliato frapporre ostacoli alla giunta Italia.
* Postscriptum. Ho posto alcune domande al sindaco Italia sulla gestione della Cittadella dello Sport, aspetto risposte.
Salvo Baio
Dirigente provinciale PD
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