La mazzata della perdita del titolo non è di quelle che si assorbe dall’oggi al domani, tuttavia se si scelgono con cura gli antidoti giusti contro il pessimismo dilagante, si può riuscire ad approdare a qualcosa di più positivo che al momento si chiama rifondazione della società.
Un obiettivo che richiede la presenza non solo di risorse economiche ma anche di gente capace, in grado di fronteggiare, quanto meno, la fase iniziale, la più difficile, e poi quella non meno ardua dell’assestamento. Ed è proprio in questo momento delicatissimo dei primi passi del nuovo Siracusa che gli imprenditori che probabilmente lo comporranno e i tifosi che da sempre lo sostengono si sono trovati d’accordo nella scelta di collaudati punti di partenza legati a due figure professionali che hanno lasciato di sé buoni ricordi: il direttore sportivo Antonello Laneri e la Direttrice generale Simona Marletta.
Un buon punto di partenza per una nuova società che fra qualche giorno dovrebbe muovere i primi passi. Antonello Laneri, ormai consacrato come uno dei direttori sportivi più conosciuti e corteggiati, avrebbe avuto tutte le possibili opportunità di sistemarsi altrove eppure ha deciso di attendere l’evolversi degli eventi per restare nell’ambito di un progetto che aveva cominciato a funzionare con i due colpi da maestro di Magnani e Parisi.
L’altro elemento prezioso è Simona Marletta, l’autrice della saldatura fra tifosi e società che era riuscita a riportare allo stadio fior di spettatori, tanto da superare nel big-match con la Cavese, anche l’affluenza record che si era registrata in occasione della finale di Coppa Italia del 1979.
Il suo dinamismo, la sua costante presenza suddivisa fra il tavolo di lavoro e le cure dei lavori allo stadio, ma soprattutto i risultati ottenuti hanno portato al plebiscito con cui i tifosi la rivorrebbero al Siracusa, Per l’uno e per l’altra, se son rose fioriranno.
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