E’ inutile girarci intorno, la frittata non solo è fatta ma è anche scaduta. Cibo avariato, parole al vento e discorsi al vetriolo superati.
Ci sono delle persone che, incontrano un loro antagonista fortunato in qualsiasi cosa, sono pronte a distogliere lo sguardo da tutto quel che c’è di buono in lui e a vedere in lui la sola parte cattiva.
Ci sono delle persone, al contrario, che desiderano soprattutto trovare in questo antagonista fortunato quelle qualità con cui egli le ha vinte, e cercano in lui, con un dolore pungente al cuore, la sola parte buona.
Qual è la parte buona di noi? Ognuno di noi deve assolvere da solo il compito di disciplinare le proprie attività intellettuali e affettive, che sono l’essenza della personalità. E’ dalla saggezza di questo autocontrollo che dipende il nostro destino spirituale.
Ma quale destino spirituale attende la nostra comunità? Il destino spirituale di fare tutti piaggerie, è il destino di questa collettività (per fortuna/sfortuna il nostro territorio è pieno di sante donne: Maria, Santa Lucia, Santa Rita… ecc, e perché no, possiamo fare pellegrinaggio al Santuario, ce l’abbiamo a pochi passi, per trovare la pace interiore e per la felicità di don Abbondio. Non sapere accettare la sfida della vita di chi ha vinto e di chi ha perso, dentro di noi fa male, molto male. La sfida della Banca d’Italia, della politica supina (la solita politica del nulla che abbiamo dalle nostre parti) ad accettare le sorti malevoli, e i territori viciniori vincitori e la beffa di una zona industriale che produce dall’oro nero il carburante e affini, la cui monetizzazione è nelle sedi distanti; il rimpianto di non avere una forte banca locale come avevamo un tempo, e la perdita inevitabile dell’istituto nazionale. La Camera di Commercio, il pomo della discordia, era il 25 settembre 2015 quando fu espressa la volontà di dare avvio all’accorpamento.
Il passo del decreto del Ministro dello Sviluppo Economico recita: «VISTA la delibera del Commissario ad acta della camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Catania 2 del 21.02.2015 adottata con i corrispondenti poteri conferiti con il decreto dell’Assessorato delle attività produttive della Regione Sicilia n. 583 del 16 dicembre 2014, con la quale è stato proposto l’accorpamento della medesima camera di commercio con quelle di Ragusa e di Siracusa».
L’accordo sciagurato fu proposto dall’allora consiglio di giunta camerale siracusano con il presidente pro tempore di allora. Bene, anzi male, basta ricordare le sciagure fatte da alcuni personaggi in cerca d’autore. E’ acqua passata, per loro adesso c’è l’acqua benedetta delle nostre madonne e reliquie varie. Non scherziamo, per carità, con i santi.
Qualcuno si appella ai vari Tar e Cga invano.
Lo scorso 4 dicembre si avverte fermento nelle camere di commercio di accorpamenti-inciucio (perché Catania poteva essere sola in quanto città metropolitana; ci chiediamo ma i siracusani hanno chiesto ufficialmente se i cugini ragusani poteva stare bene loro l’accorpamento? O ai ragusani strizzavano l’occhio ai catanesi in virtù del salvataggio dell’aeroporto di Comiso?) per il disegno di legge che renda l’accorpamento delle Camere di commercio facoltativo e non più obbligatorio. Porta la firma del senatore della Lega Gianfranco Rufa e mira a sostituire il decreto Calenda che aveva sancito l’obbligo di accorpamento degli enti camerali tra cui quella di Terni con Perugia in un processo di regionalizzazione contro il quale ora si è costituito anche un comitato civico (finito nell’obblio). Ricordiamo che la Camera di Commercio di Siracusa detiene insieme all’ex Provincia ben 25% delle quote della società Sac (per dirla a voce forte, denaro dei siracusani).
Al momento attuale non c’è divieto alcuno a tutte le associazioni del mondo pro Siracusa a riunirsi in comitato. Ma le leggi vanno rispettate e con essi gli organismi elettivi. E’ chiaro che dall’avvento dell’accorpamento oggi si avverte un vuoto, la mancata presenza oggettiva di programmazione delle attività del territorio e delle iniziative di sviluppo in esse contenute. Ed è qui il punto importante da affrontare con il presidente Pietro Agen, quale ruolo subalterno o correlativo? Un vice presidente distaccato ed un capoarea con poteri di autonomia locale in sintonia con l’organismo elettivo centrale. Altrimenti, come tutti ci siamo accorti, di essere in presenza di involucro vuoto, il motivo per il quale dell’insoddisfazione ricorrente. E’ chiaro che determinate scelte di economia vanno condivise con il territorio non foss’altro per un fattore di democrazia conclamata.
Capitolo aeroporto Fontanarossa. Ricordiamo a tutti che l’area dove ricade la struttura è chiamata zona franca anche se ricade nel territorio di Catania ma diciamo così non è catanese. E ricordiamo a tutti che l’attuale aerostazione fu costruita sotto l’egida del compianto Ugo Colajanni, che è stato presidente siracusano SAC dal 2000 al 2001, firmando la convenzione 40ennale con l’Enac, nonché consigliere dal 2000 al 2009, dando un forte impulso alla crescita del sistema aeroportuale catanese. A lui intitolate oggi le borse di studio “Ugo Colajanni” dedicate ai figli dei dipendenti della SAC che hanno conseguito risultati particolarmente brillanti nel proprio percorso di studi. Si è gridato allo scandalo per la mancata elezione di un membro siracusano nel Cga Sac, ma questa è un’altra storia, anche qui politica, con ricaduta all’attuale commissario catanese all’ex Provincia.
Altra vicenda riguarda il paventato scippo dell’Autorità portuale di Augusta ad appannaggio di Catania per fortuna scongiurato dal Cga di Palermo per i motivi che tutti sanno, la cui sede è rimasta ad Augusta.
Parliamo di sviluppo economico, l’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia orientale, ha avviato, attraverso un avviso esplorativo di manifestazione di interesse l’iter per la successiva ed eventuale realizzazione e gestione di un deposito di stoccaggio di Gnl nel porto di Augusta, aderendo così alle indicazioni derivanti dagli indirizzi delle politiche comunitarie e nazionali in materia di pianificazione energetica. Infatti gli investimenti previsti per le reti di trasporto e stoccaggio gas e per i depositi Gnl sono funzionali alla sicurezza e alla resilienza del sistema energetico nazionale, alla gestione dello sviluppo delle fonti rinnovabili e alla decarbonizzazione dei trasporti. Andrea Annunziata, presidente ADSP Augusta ha detto che in Italia si stanno costruendo oltre 300 navi che andranno a metano, puntualizzando che il deposito di gas naturale liquefatto non rappresenta un pericolo né per l’uomo, né per l’ambiente. Non c’è stato un solo incidente accaduto nel mondo a causa del Gnl. Questa è una grande opportunità per il nostro territorio.
Ultima nota stonata riguarda il nuovo ospedale di Siracusa con le polemica a iosa in ogni ambito politico locale che finirà che non si farà nulla. Non c’è coesione, dobbiamo essere coscienti, qui da noi non c’è coesione. Azzeriamo tutto ed abbiamo il coraggio di scegliere un’area fuori dalle mura di cinta della città a servizio di tutta la comunità Siracusana e a testa bassa si concretizzi il progetto e con esso i finanziamenti. E così sia, tanto per finire con la nostra concittadina, famosa nel mondo, santa Lucia.
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