Archiviazione del procedimento per diffamazione a carico di Gino Foti e Aldo Salvo e altri. L’ha disposta il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Messina rilevando che nulla è emerso a carico dei due politici siracusani, i quali erano stati accusati di “una strategia ideata dall’onorevole Luigi Foti – con l’ausilio dei giornalisti La Rocca Salvatore, Oddo Franco, Pensavalli Gianfranco e Maiorca Carmelo – per delegittimare l’operato della Procura della Repubblica di Siracusa ed allontanare il procuratore capo dell’epoca dott. Ugo Rossi ed il sostituto dott. Maurizio Musco”.
L’accusa era stata mossa proprio dai due magistrati della Procura di Siracusa. E le indagini sono state condotte dalla Procura del Tribunale di Messina, che ha competenza per le questioni riguardanti i magistrati di Siracusa.
Sono seguiti anni di intercettazioni telefoniche e ambientali, indagini sui conti bancari degli accusati e delle rispettive mogli. Nulla è mai emerso a carico degli accusati. Frattanto il procuratore Rossi e il sostituto Musco, per queste e per altre vicende, sono stati trasferiti ad altre sedi. Il procuratore Rossi è ora in pensione.
Già il 25 luglio 2017 la Procura di Messina aveva richiesto l’archiviazione del procedimento. Per Carmelo Maiorca era stata subito disposta l’archiviazione del procedimento. Per gli altri le indagini sono continuate. Ma nulla è emerso a loro carico.
La montagna ha partorito il topolino di un pagamento di 500 euro (cinquecento) risultato da parte di Foti in favore dell’ATP (Agenzia Trinacria Press) “per un servizio di pubblicità sul settimanale Magma”. Ma quel pagamento è stato subito attribuito a pubblicità per la campagna elettorale regionale in corso in quei giorni.
Dall’approfondimento investigativo “non sono emersi collegamenti tra l’onorevole Foti Luigi, il dott. Salvo Aldo e i giornalisti Oddo, La Rocca e Pensavalle”.
Insomma nulla di nulla. Solo tanto tempo e tanti soldi sprecati. L’8 aprile scorso c’è stata la richiesta di archiviazione da parte della Procura. E il successivo 2 maggio il decreto di archiviazione del Gip Maria Vermiglio.
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