“L’arrivo del commissario governativo certifica, dopo poco tempo dal suo insediamento, il fallimento dell’azione del Consiglio di Amministrazione dell’Inda, che viene mandato a casa in blocco, senza alcuna distinzione, ad iniziare dal suo presidente, il Sindaco di Siracusa che, però, ha dichiarato di essere contento di essere stato cacciato e riconosciuto incapace di presiedere l’INDA”. Lo dice il leader di Progetto Siracusa, Ezechia Paolo Reale. “Spetta ora al nuovo Commissario guidare la Fondazione verso l’imminente stagione delle rappresentazioni – continua Reale -. L’augurio è che il nuovo manager si metta subito al lavoro per ridare slancio, trasparenza ed alto profilo all’INDA, facendosi affianca-re da soggetti indipendenti e competenti, che possano adeguatamente integrare il suo profilo squisitamente tecnico, ad iniziare da chi dovrà svolgere, da subito, le delicate funzioni di Soprintendente o, nelle more di una procedura di evidenza pubblica necessaria per la sua individuazione, di responsabile delle prossime rappresentazioni.
Chiediamo, inoltre, al Ministero una rapidissima revisione dello Statuto della Fondazione, che non ha certo dato sino ad oggi brillante prova di funzionalità, che sia incentrata su un principio fondamentale: “Via le mani della politica dall’INDA”, che in altri termini può tradursi in “non si pensi nemmeno a trasferire l’istituzione da Siracusa e si cancelli la figura politica del Sindaco come presidente dell’INDA, restituendo la carica a personalità di certo e riconosciuto profilo culturale”.
Sul caso commissariamento Inda interviene anche Pippo Zappulla: “Ho avuto modo più volte di spiegare le ragioni per scegliere strade diverse dal commissariamento. Da appena due anni, infatti, l’Inda viene fuori da una precedente fase di gestione straordinaria e, a mio avviso, necessità di stabilità e non certo di sospensione di una gestione collegiale e democratica dell’importantissimo Istituto.
A quanti esultano per la decisione, peraltro, voglio rammentare che il commissariamento viene assunto per la ingovernabile gestione dell’istituto e del Consiglio di Amministrazione di cui era presidente il Sindaco di Siracusa. Il Commissariamento rappresenta comunque una dichiarazione di fallimento del consiglio di amministrazione. All’onorevole Prestigiacomo mi permetto di rammentare che l’ingerenza della politica nell’Inda, in qualche modo, fu introdotta dalle lunghe gestioni che ne furono fatte dal centrodestra siracusano e nazionale”.
e il suo ruolo non fu certo irrilevante.
In ogni caso resto d’accordo sull’idea di fondo: l’inda non può e non deve rappresentare luogo e struttura per collocazione di sottogoverno per soddisfare appetiti di politici in crisi di astinenza, a qualsiasi schieramento essiappartengano. Alla politica semmai il compito nobile e importante di verifica, di controllo e di sostegno.
Pur tuttavia, prendo atto della decisione assunta dal ministro Francheschini e, con piacere, registro la individuazione di una figura esterna, esperta e di comprovata esperienza nel mondo dell’economia e della cultura.
Rivolgo dunque al Commissario straordinario il mio sincero e leale in bocca al lupo perché lo attendono un lavoro ed un impegno serio e gravoso. Per Siracusa l’Inda e le rappresentazioni classiche sono una eccellenza culturale e artistica, uno straordinario volano di promozione e attrazione turistica che non possono e non devono diventare terreno improprio per scorribande politiche o per soddisfacimento di potere per lobby di interesse.
Chiedo al dottor Francesco Pinelli di incontrare, nei tempi e nei modi che riterrà, oltre agli addetti ai lavori, la città di Siracusa e il mondo della cultura e dell’arte”.
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