Petrolchimico, sostenibilità e sviluppo – Curare le ferite del passato per garantirsi il futuro. Questo il tema affrontato nel salone Borsellino di palazzo Vermexio. Un pubblico incontro ma anche una occasione di confronto «per avviare un ambizioso progetto che partendo da un punto di vista parziale, quello del lavoro – spiegano Roberto Alosi e Antonio Recano, rispettivamente segretario generale della Cgil e della Fiom Cgil di Siracusa – prova ad essere elemento di sintesi capace di coinvolgere tutti i soggetti sociali, in un’analisi obiettiva delle contraddizioni che attraversano il rapporto fra lavoro, ambiente, salute e territorio.
I lavori, presieduti da Roberto Alosi, sono stati aperti da Antonio Recano, con il contributo di Caterina Italia, responsabile del Centro studi della Cgil. La tavola rotonda era composta da Santo Sessa, presidente di Federmeccanica Siracusa; Diego Bivona, presidente di Confindustria Siracusa; Enzo Parisi, Legambiente Sicilia; Totò Cordaro, assessore regionale Territorio e Ambiente; Michele Pagliaro, segretario generale Cgil Sicilia; Sebastiano Catinella, coordinatore settore industria Cgil Siracusa.
Le politiche del governo non hanno avuto il consenso del Paese che con il voto del 4 marzo ha indicato un cambiamento
Lo ha detto a Siracusa il segretario confederale della Cgil Maurizio Landini nel corso del convegno sul futuro del polo petrolchimico di Priolo.
«La politica industriale deve tornare ad essere al centro del nuovo governo, Priolo ed il suo polo industriale restano centrali in una visione di rilancio che deve essere accompagnata da investimenti e da un piano nazionale sulle bonifiche. Non è un mistero – sostiene Landini – che non abbiamo condiviso la Buona scuola, non abbiamo condiviso il Jobs Act, così come una serie di riforme sul piano istituzionale.
E’ da tempo che diciamo che sia nei governi di destra sia di sinistra non c’è una politica industriale degna di questo nome. Soprattutto in Sicilia il problema è il lavoro, che riparte se c’è una ripresa degli investimenti pubblici e privati. Ma serve una politica pubblica e che le imprese riprendano a fare investimenti».
Per Landini una cospicua fetta di voti legati al mondo del lavoro è transitata al Movimento 5 stelle e alla Lega:
«E’ da un po’ di tempo che il sindacato non dà indicazioni di voto e le persone sono libere di utilizzare la propria testa nelle scelte che vengono fatte. Il problema non è del sindacato. Non è in discussione il sindacato, ma le politiche economiche e sociali fatte negli ultimi cinque anni. Da questo voto emerge un fatto storico: c’è una crisi drammatica delle forze della sinistra o che si richiamavano alla sinistra»
«Noi – osserva Landini – saremo coerenti con quanto fatto in questi anni: noi facciamo le nostre richieste in base a ciò che riteniamo utile per i giovani, i lavoratori e per combattere la precarietà del lavoro. Dal punto di vista sindacale – conclude – il nostro problema è dire con chiarezza che c’è bisogno di cambiamenti».
Il segretario regionale della Cgil, Michele Pagliaro ha ribadito «l’importanza di rilanciare la meccanica siciliana», mentre il segretario provinciale della Fiom, Antonio Recano ha parlato di «inizio di un percorso da fare insieme alle associazioni, ai movimenti ambientalisti senza contrapposizioni». All’incontro è intervenuto il presidente di Confindustria Siracusa, Diego Bivona, il quale ha sostenuto che «si sta lavorando per annullare le diversità tra le imprese, il territorio e la cittadinanza è uno sforzo che dobbiamo fare tutti insieme per dare un contenuto forte per il proseguo dello sviluppo economico».
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