La Corte d’Appello di Catania ha confermato l’assoluzione di Alessio Attanasio dall’accusa di avere calunniato il pentito Rosario Piccione, accusandolo di avere commissionato l’omicidio di Carmelo Romeo, avvenuto l’11 novembre del 2001 all’interno di una sala ricreativa di Via Torino. Attanasio contestava le affermazioni fatte dal pentito Rosario Piccione, il quale, iniziando a collaborare con la giustizia, aveva riferito ai magistrati della Dda di Catania di un colloquio avvenuto nella sala colloqui della Casa circondariale di Cavadonna tra Giuseppe Curcio e suo fratello Domenico, durante il quale i due avevano parlato dell’omicidio di Carmelo Romeo, detto Manitta. Giuseppe Curcio e suo fratello Domenico sono finiti alla sbarra, il primo dinanzi alla Corte d’Assise di Siracusa e il secondo innanzi ai giudici del Tribunale dei Minori di Catania, poichè accusati il primo di essere il mandante ed il secondo l’esecutore materiale dell’omicidio di Romeo. Alessio Attanasio, nell’apprendere le accuse mosse da Rosario Piccione, inviava una lettera alla Corte d’Assise per essere sentito in qualità di testimone a discolpa, in quanto aveva delle informazioni di tutto rilievo sulla vicenda. Convocato dalla Corte d’Assise, Alessio Attanasio scagionava Giuseppe Curcio, all’epoca capo del clan della Borgata, e in particolar modo suo fratello Domenico, che quando commise l’omicidio di Carmelo Romeo aveva appena compiuto 15 anni.
La Procura apriva un fascicolo a carico di Attanasio per avere calunniato il collaboratore di giustizia, ma al processo di primo grado fu costretta ad incassare una sconfitta. Il Gup, infatti, mandava assolto Attanasio che dava torto al pentito Piccione. La Procura Generale della Corte d’Appello impugnava la sentenza e l’altro ieri, alla celebrazione del processo, ha chiesto che fosse riformata la sentenza del Gup, tramutando l’assoluzione con la pronuncia di colpevolezza, in quanto Attanasio andava condannato per avere ingiustamente accusato Rosario Piccione pur sapendolo innocente. Gli avvocati Luca Blasi e Licinio La Terra Albanelli hanno confutato la tesi del procuratore generale, ribadendo la richiesta di assoluzione per Alessio Attanasio. Dopo una breve camera di consiglio, la Corte d’Appello, nel dare lettura del verdetto, ha confermato l’assoluzione di Alessio Attanasio dalla fattispecie delittuosa contestatagli di avere calunniato il pentito Rosario Piccione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA